Settembre è stato veramente un mese "intenso": per la Bolivia, con tutti i disordini e i suoi alti e bassi, ma anche per il nostro progetto...
A parte le difficoltà oggettive che abbiamo avuto, dovute all'impossibilità di libertà di movimento e al vago senso di "incertezza" causato alla situazione, abbiamo avuto anche un altro "scossone", questa volta interno però...
Infatti la mia collega Emmanuelle ha deciso di abbandonare il progetto e di rientrare...e così domenica scorsa ha preso l'aereo direzione Bruxelles...
Son cose che capitano...purtroppo...e mi dispiace sia dal punto di vista umano che professionale, perché "perdere" qualcuno così improvvisamente (e ci vorrà per lo meno qualche mese prima di riuscire a trovare un'altra persona che la sostituisca...mamma, tu non puoi candidarti!!!! :) ) quando il lavoro incomincia a partire, beh, non fa comodo a nessuno.
Tutto questo inoltre avrà delle ripercussioni dirette su di me e i miei prossimi mesi, in quanto sembra che per un po' dovrò scordarmi del pesce alla griglia di Villamontes (ma anche dei suoi 45° e di tutti i suoi insetti!) e dovrò andare a vivere a Charagua, il villaggio "disperso nel nulla", più vicino al gruppo CIMCI, quello delle donne guaranì.
E così un bel corso di guida 4x4 non potrà togliermelo nessuno!!
Settimana prossima, bloqueos permettendo, andrò quindi a cercare casa...
Ma nonostante questo antipatico contrattempo, questa settimana abbiamo ricevuto una buona notizia: con i 4 gruppi dell'azione a inizio mese avevamo infatti presentato alcuni microprogetti produttivi all'ambasciata belga per cercare di ottenere alcuni finanziamenti e poter rafforzare quindi alcune delle attività produttive già esistenti. Durante le nostre visite iniziali alle comunità avevamo infatti cercato di capire, insieme a loro, quali potessero essere le loro necessità e dove potevano aver bisogno di un aiuto finanziario.
Ci sono stati approvati ben 6 progetti (produzione di shampoo; caffé e cioccolato derivati dal carrubo; produzione di alimenti per animali; artigianato; allevamento di maiali; apicultura), e così verso fine anno dovremmo ricevere nuovi fondi:...un "piccolo grande" passo in avanti che ci permetterà, dopo i primi mesi di lavoro più "teorico" (una marea di documenti e scartoffie da inviare a Bruxelles), di iniziare un lavoro più concreto e di conquistare così anche un po' più di fiducia da parte dei gruppi che stiamo appoggiando.
A parte le difficoltà oggettive che abbiamo avuto, dovute all'impossibilità di libertà di movimento e al vago senso di "incertezza" causato alla situazione, abbiamo avuto anche un altro "scossone", questa volta interno però...
Infatti la mia collega Emmanuelle ha deciso di abbandonare il progetto e di rientrare...e così domenica scorsa ha preso l'aereo direzione Bruxelles...
Son cose che capitano...purtroppo...e mi dispiace sia dal punto di vista umano che professionale, perché "perdere" qualcuno così improvvisamente (e ci vorrà per lo meno qualche mese prima di riuscire a trovare un'altra persona che la sostituisca...mamma, tu non puoi candidarti!!!! :) ) quando il lavoro incomincia a partire, beh, non fa comodo a nessuno.
Tutto questo inoltre avrà delle ripercussioni dirette su di me e i miei prossimi mesi, in quanto sembra che per un po' dovrò scordarmi del pesce alla griglia di Villamontes (ma anche dei suoi 45° e di tutti i suoi insetti!) e dovrò andare a vivere a Charagua, il villaggio "disperso nel nulla", più vicino al gruppo CIMCI, quello delle donne guaranì.
E così un bel corso di guida 4x4 non potrà togliermelo nessuno!!
Settimana prossima, bloqueos permettendo, andrò quindi a cercare casa...
Ma nonostante questo antipatico contrattempo, questa settimana abbiamo ricevuto una buona notizia: con i 4 gruppi dell'azione a inizio mese avevamo infatti presentato alcuni microprogetti produttivi all'ambasciata belga per cercare di ottenere alcuni finanziamenti e poter rafforzare quindi alcune delle attività produttive già esistenti. Durante le nostre visite iniziali alle comunità avevamo infatti cercato di capire, insieme a loro, quali potessero essere le loro necessità e dove potevano aver bisogno di un aiuto finanziario.
Ci sono stati approvati ben 6 progetti (produzione di shampoo; caffé e cioccolato derivati dal carrubo; produzione di alimenti per animali; artigianato; allevamento di maiali; apicultura), e così verso fine anno dovremmo ricevere nuovi fondi:...un "piccolo grande" passo in avanti che ci permetterà, dopo i primi mesi di lavoro più "teorico" (una marea di documenti e scartoffie da inviare a Bruxelles), di iniziare un lavoro più concreto e di conquistare così anche un po' più di fiducia da parte dei gruppi che stiamo appoggiando.